lunedì 5 giugno 2023

Eurovinum – I vini De Lorenzi di Pravisdomini nella storia dei Percorsi Europei


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano iniziato il loro viaggio nel Friuli Occidentale nel lontano 1991, quando una visita di Luigi Veronelli aveva portato alla realizzazione di un ricco e articolato inserto nella rivista L'Etichetta.


Pravisdomini era stato uno dei borghi visitati : l'incontro con i vini di De Lorenzi era stato una delle piacevoli soste del gusto.

Il tempo scorre ma non cancella i buoni ricordi : ecco che il Friuli Occidentale ritorna nelle corde dell'informazione grazie al progetto di recupero come ciclovia della Ferrovia Motta di Livenza-San Vito mal Tagliamento.


La nascita del progetto l'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), rimette al centro due Percorsi : la Via delle Abbazie (Percorsi della Fede), che tocca Pravisdomini,San Vito al Tagliamento,Sesto al Reghena, Moggio Udinese e Manzano (Corno di Rosazzo) e le ferrovie abbandonate.


La speciale Via del Gusto di Borghi d'Europa inserisce l'Azienda di Pravisdomini nel cammino della rete internazionale : la sede è lungo il tracciato della nuova ciclovia e il 2023 celebra una ricorrenza di tutto rispetto, il 50° della fondazione dell'Azienda stessa.

Dieci degustazioni entro la fine del 2024, con l'intervento di giornalisti della stampa nazionale e internazionale, accompagneranno i prodotti e le eccellenze del territorio.




Al centro della storia aziendale, la sostenibilità.

“Nella realizzazione dei nostri vigneti abbiamo dedicato particolare attenzione all’ambiente, privilegiando un’agricoltura attenta e sostenibile: bassa produzione per ettaro e alta qualità delle uve.

Il territorio

Nella conduzione del vigneto utilizziamo le migliori tecniche agronomiche. Con la scelta del diserbo meccanico, al posto di quello chimico, preserviamo nel verde dei filari la flora e la fauna locale. L’impianto fotovoltaico ci assicura l’autosufficienza energetica e grazie al depuratore le acque impiegate in azienda servono alle necessità del vigneto.

Risorse idriche

Per la naturale conformazione del terreno, particolarmente adatto alla coltura della vigna, non ci sono esigenze di irrigazione dei vigneti. Inoltre ci siamo dotati di un moderno impianto di depurazione delle acque di scarico senza l’utilizzo di prodotti chimici. Le acque depurate vengono riutilizzate nei vigneti.

Energie rinnovabili

Abbiamo deciso di contribuire concretamente al risparmio energetico dotando la nostra cantina di un impianto fotovoltaico da 20 kw. Sopperiamo così interamente alle nostre necessità energetiche, nel rispetto dell’ambiente e della natura che ci circonda. Controlliamo in tempo reale la produzione di energia ed i quantitativi di CO2 che non vengono immessi in atmosfera. Tutto il nostro processo produttivo è orientato ad un basso impatto ambientale e alla ricerca di un continuo miglioramento dello standard qualitativo.

Studiamo i processi biologici per sfruttare al meglio le potenzialità di materie prime naturali senza dover ricorrere all’utilizzo di additivi chimici. La nostra cantina si avvale delle tecnologie di bioenologia per la produzione e lavorazione dei propri vini, impiegando componenti esclusivamente naturali per migliorare e rendere più genuini e duraturi tutti i nostri prodotti. “


“I vini che abbiamo degustato fin dagli anni '90 – osserva Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa -, rendono per davvero ogni singolo bicchiere unico e indimenticabile.”

De Lorenzi, legati alla Terra come la vite, dal 1973

mercoledì 26 aprile 2023

I Borghi del Gusto lungo le Strade Ferrate – Rivanazzano Terme e il Ristorante Albergo Selvatico

  Riprende il cammino del Percorso Internazionale Le ferrovie dimenticate, che Borghi d'Europa propone nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica).


Nel 2023 verrà ulteriormente approfondito il viaggio dei Borghi del Gusto lungo le strade ferrate, iniziato nel 2018 in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio culturale.

Sei i Paesi europei coinvolti : San Marino, Croazia,Slovenia, Austria,Svizzera (Canton Ticino e Valposchiavo e Italia.


Il Nordest prevede nove tappe : sette in Veneto e due nel Friuli Venezia Giulia.

Le altre regioni italiane coinvolte sono la Lombardia, l'Emilia Romagna, le Marche, il Molise, la Puglia, la Calabria e la Basilicata.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno fatto una sosta a Rivinazzano Terme, al

Ristorante Albergo al Selvatico, per l'azione I Borghi del gusto lungo le strade ferrate.



La stazione di Rivanazzano, posta lungo la ferrovia Voghera-Varzi, serviva il comune di Rivanazzano.


La stazione ferroviaria fu attivata il 25 dicembre 1931, contestualmente all'inaugurazione della ferrovia, a cura della Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV).


L'Albergo Ristorante Selvatico esiste dal 1912.


Poco prima della guerra, nel 1940 tale società venne fusa con la Società per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA) che rilevò la gestione della stazione. Durante il conflitto la ferrovia subì pesanti danni, tanto da costringere nel 1944 la FAA a sospendere l'esercizio.


Riattivata a guerra finita, e ripreso l'esercizio, con decreto ministeriale n. 4305 del 9 dicembre 1965 si dispose la soppressione della ferrovia nell'ambito della politica dei cosiddetti "rami secchi"; la stazione fu dunque formalmente soppressa il 1º agosto 1966 .


Dopo la chiusura il fabbricato viaggiatori fu riconvertito in abitazione privata.


La stazione in una cartolina d'epoca

sabato 5 novembre 2022

Lungo le strade ferrate – Osteria del Binario a Zagonara di Cotignola

 



 

Zagonara di Cotignola, piccolo borgo agricolo nel cuore della Bassa Romagna. Appena fuori città, a poche pedalate se volete, ma in uno scenario rurale d’altri tempi in cui pace e poesia sembrano aver trovato la propria dimora secolare.


Qui potrete incontrare l'Osteria del Binario. "La cornice ideale per il nostro concetto di ristorazione: termine questo, che non significa semplicemente condurre un ristorante ma, con un po’ di presunzione, fornire ristoro, rinfrancare, riproporre il piacevole legame con queste terre generose e piene di vita. "


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno voluto inserire il locale nella rete dei Borghi del Gusto lungo le strade ferrate, che caratterizza il Percorso Internazionale Ferrovie non dimenticate.


Zagonara (Zagunéra in romagnolo) è un piccolo centro abitato di meno di cinquecento abitanti nel comune di Lugo, sebbene una parte sia sotto il comune di Cotignola.

La stazione ferroviaria di Cotignola è attiva sulla linea Faenza-Lavezzola.

Ma ritorniamo alla Osteria del Binario.

"Da un ricco menù del territorio potrete gustare le ricette tipiche della tradizione contadina, rivisitate con creatività ed in armonia con la stagione in corso. Così come i tanti stuzzicanti

prodotti del generoso Appennino Romagnolo. Dalla pasta all’uovo preparata dalle nostre esperte sfogline, ai tagli di carne di prima scelta, accompagnati da fresche verdure a chilometro zero e da una vasta selezione di formaggi delle più svariate stagionature e preparazioni, sapremo darvi un assaggio della vera Romagna, quella più conviviale e godereccia (o, come si dice da noi… “lova”!).


Un consiglio spassionato?

Provate i dolci, la ciambella o la biscotteria: è tutto di produzione rigorosamente artigianale, specialità di Chef Valentina.

Abbinati, perchè no, ad un buon calice di albana passito, un distillato della “Pregiata Selezione” o un liquore dolce della casa. Gianduia, fondente, zabaione, caramello, liquerizia e tante altre originali proposte disponibili ogni giorno a sorpresa.


domenica 31 ottobre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto


Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.

L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).

Porchetta alla Trevigiana

Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.





sabato 1 maggio 2021

Il Museo Parenzana a Isola (Slovenia)

Ciclovia del Sole: in Emilia Romagna aperto il tratto Mirandola-Osteria

 


 



L'incontro di Montebelluna sui temi della Mobilità Dolce, promosso dalla rete Borghi d'Europa,

è stato l'occasione per presentare l'apertura del tratto della Ciclovia del Sole di 46 chilometri da Mirandola a Osteria Nuova – dopo circa due anni di cantiere, compreso il periodo di lockdown .


Questa tratta della Ciclovia del Sole è stata realizzata sull’ex tracciato ferroviario della Bologna-Verona e fa parte dell’Eurovelo 7 Capo Nord-Malta. In queste settimane sono state ultimate le piazzole di sosta (dotate di illuminazione, wi-fi, carica cellulare e e-bike, kit di riparazione, rastrelliere, acqua ecc.), la segnaletica e, in alcune tratte, la stesura del terzo strato di asfalto stabilizzato.


Con la fine di questo cantiere (che ha visto la Città metropolitana di Bologna soggetto attuatore/stazione appaltante per la progettazione, espletamento della gara d’appalto nonché realizzazione e direzione lavori dell’opera) verrà aperto uno dei principali tratti mancanti della Ciclovia del Sole a Nord del capoluogo emiliano: quello dal confine tra Emilia-Romagna e Lombardia fino alle porte della Città di Bologna.



I numeri dell’intervento nella tratta Mirandola-Osteria nuova sull’ex tracciato ferroviario Bologna-Verona

lavori: primavera 2019-primavera 2021

costo: 5 milioni di euro

lunghezza complessiva: 46 km

8 comuni attraversati: Anzola dell’Emilia, Camposanto, Crevalcore, Mirandola, Sala Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese (oltre 100.000 abitanti complessivi).

Il progetto è diviso in 5 tratti funzionali:

Osteria Nuova-San Giovanni in Persiceto,

San Giovanni in Persiceto-Crevalcore,

Crevalcore-San Felice sul Panaro,

San Felice sul Panaro-Mirandola,

Mirandola-confine con la Regione Lombardia.

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I numeri della Ciclovia del Sole

Il progetto complessivo della Ciclovia del Sole Verona-Bologna-Firenze percorre 392 km (di cui 154 km in Emilia-Romagna e 120 km nella città metropolitana di Bologna), che si inseriscono in una delle più importanti ciclabili europee (Eurovelo 7 da Capo Nord a Malta per 7.400 km complessivi).